L'utilizzazione di un credito d'imposta in compensazione sul modello F24 anziché nella dichiarazione dei redditi integra una violazione sostanziale in quanto, in tale ipotesi, difetta uno dei requisiti propri della violazione meramente formale, ossia, in particolare, quello che essa non pregiudichi l'esercizio delle azioni di controllo. Il modello fiscale F24, infatti, non consente al fisco di verificare se il credito utilizzato in compensazione sia conforme a quello effettivamente spettante al contribuente.

Il principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione, Sez. 5 Civile, con la Sentenza n. 250 del 12 gennaio 2021.