Nella Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre scorso è stato pubblicato il DPCM 15 settembre 2023 con le disposizioni in materia di certificazione attestante la qualificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e ideazione estetica, ai fini del riconoscimento del credito d’imposta.
Il Decreto, che istituisce l’albo dei certificatori abilitati al rilascio delle certificazioni, definisce la procedura ed il contenuto della certificazione (Art.3) e l’attività di vigilanza sulle attività di certificazione (Art.4). 

La certificazione può essere richiesta dai soggetti che abbiano effettuato o intendano effettuare investimenti in attività ammissibili ai fini del riconoscimento dei crediti d’imposta, a condizione che le violazioni relative all’utilizzo di tali crediti non siano state già constatate con processo verbale o contestate con atto impositivo.
L’impresa che intenda avvalersi della procedura di certificazione deve presentare una richiesta al Ministero delle imprese e del made in Italy, tramite l’apposito modello, nel quale dovrà essere specificato il soggetto certificatore incaricato dall’impresa per l’esperimento delle attività di certificazione e della dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte dello stesso.

Oltre alla sottoscrizione, la certificazione deve contenere:

  • le informazioni sulle capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa richiedente la certificazione o dei soggetti esterni a cui la ricerca è stata commissionata, al fine di attestarne l’adeguatezza rispetto all’attività effettuata o programmata;
  • la descrizione dei progetti o dei sottoprogetti realizzati o in corso di realizzazione e delle diverse fasi inerenti agli stessi ovvero, nel caso degli investimenti non ancora effettuati, la descrizione dei progetti o sottoprogetti da iniziare;
  • le motivazioni tecniche sulla base delle quali viene attestata la sussistenza dei requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota;
  • la dichiarazione, sotto la propria responsabilità, da parte del soggetto certificatore, di non versare in situazioni di conflitto di interesse, derivanti anche da rapporti di coniugio o parentela entro il quarto grado, e, comunque, di non avere rapporti diretti o indiretti di partecipazione o cointeressenza nell’impresa certificata o comunque altri interessi economici ricollegabili agli investimenti nelle attività oggetto di certificazione o al soggetto che sottoscrive la relazione tecnica asseverata;
  • tutte le ulteriori informazioni e gli altri elementi descrittivi ritenuti utili dal soggetto certificatore per la completa rappresentazione della fattispecie agevolativa, in funzione delle attività di vigilanza da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy e per l’effettuazione dei controlli dell’Agenzia delle entrate sulla corretta applicazione del credito d’imposta.