Equità orizzontale tra lavoratori autonomi e dipendenti: a questo obiettivo, in particolare, dovrebbe tendere la riforma fiscale secondo i Commercialisti, che ritengono "tecnicamente condivisibile" l’eventuale scelta di passare ad una curva di progressività costruita su "modello tedesco" prospettata in questi ultimi mesi. A patto, però, che non si tratti di una mera "vestizione alla tedesca" di una progressività italiana che, nella sostanza, rimarrebbe ancorata alle sue logiche attuali, sia nei suoi profili di sviluppo "verticale", tra contribuenti con livelli diversi di reddito imponibile, che in quelli di sviluppo “orizzontale”, tra contribuenti con lo stesso reddito imponibile, ma tipologie diverse di redditi che concorrono a formarlo. 

Questa la posizione dei Commercialisti, presentatannel corso dell’’audizione parlamentare sulla riforma dell’Irpef tenutasi presso le Commissioni riunite Finanze e Tesoro di Camera e Senato.

"Se la politica sceglierà invece di mantenere l’attuale sistema di progressività", spiegano ancora i Commercialisti, "l’alternativa al modello tedesco potrebbe essere rappresentata dal frazionamento in due l’attuale terzo scaglione e da un intervento sulle detrazioni, al fine di superare le criticità dell’attuale sistema di tassazione progressivo. Come quella legata al modello tedesco, anche questa seconda opzione darebbe risultati tangibili in termini di equiparazione della pressione fiscale tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti".

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